PROTOCOLLI VACCINALI E ANTIPARASSITARI

June 20, 2023

Vaccinazione dei cuccioli

In Italia attualmente non esistono delle vaccinazioni canine obbligatorie per legge, ma considerando le linee guida mondiali fornite dalla WSAWA (World Small Animal Veterinary Association) esistono dei vaccini che tutti i cani devono ricevere, indipendentemente da dove o come vivono, con lo scopo di fornire una protezione contro malattie infettive potenzialmente letali. Questi vengono definiti come core, ovvero raccomandati, ed includono i vaccini che proteggono dalle infezioni da virus del cimurro (Canine Distemper Virus, CDV), adenovirus canino (Canine Adenovirus, CAV; tipi 1 e 2) e parvovirus canino tipo 2 (Canine Parvovirus 2, CPV-2) e sue varianti. 

Il protocollo vaccinale nei cuccioli inizia con i vaccini core a 6-8 settimane, quindi ogni 2-4 settimane fino a 16 settimane di età o più. Di conseguenza, se ad esempio si decide di mantenere un intervallo di 4 settimane tra le vaccinazioni, si realizzeranno un totale di quattro somministrazioni se la vaccinazione è iniziata a 6-7 settimane, tre somministrazioni se la vaccinazione è iniziata a 8-9 settimane. 

Esistono anche dei vaccini definiti come non core (opzionali) che il veterinario userà considerando la prevalenza geografica dell’infezione e lo stile di vita del singolo individuo. Vengono considerate opzionali le vaccinazioni contro la leptospirosi, la leishmaniosi, la babesiosi, l’herpesvirus canino e contro alcuni dei patogeni all’interno del gruppo responsabile delle malattie respiratorie canine (CIRD) o “tosse dei canili”, come il vaccino contro Bordetella bronchiseptica e il virus parainfluenzale canino (CPiV). 

Sebbene le linee guida mondiali classifichino il vaccino per la leptospirosi come “non core” in alcuni paesi, come in Italia, viene considerato un vaccino raccomandato, in quanto è una malattia potenzialmente letale che ha anche possibili implicazioni zoonosiche, cioè si trasmettono dagli animali all’uomo, a volte con esiti fatali.

Il protocollo vaccinale per la leptospirosi nei cuccioli include una prima somministrazione a 8 settimane di età o più e una seconda dose somministrata 2-4 settimane dopo. 

Nonostante l’esistenza di linee guida, bisogna considerare che non esiste un protocollo vaccinale univoco considerato standard, ma sarà il medico veterinario curante a eseguire una valutazione specifica per ogni paziente valutando il rapporto rischio beneficio della vaccinazione non core e scegliendo l’intervallo tra le vaccinazioni core più idoneo per ogni caso. 

Il “richiamo vaccinale” e la rivaccinazione di cani adulti

Una volta superate le 16 settimane di età i cuccioli vengono sottoposti al cosiddetto “richiamo vaccinale”. La denominazione non è corretta poiché l’obiettivo di questa vaccinazione non è quello di richiamare la risposta immunitaria, ma di assicurare che si instauri una protezione immunitaria in ogni cane che potrebbe non aver risposto alle vaccinazioni somministrate precedentemente. 

Tradizionalmente il “richiamo” vaccinale veniva eseguito a 12 mesi di età o dopo 12 mesi dall’ultima vaccinazione. Le nuove raccomandazioni suggeriscono di vaccinare a 26 settimane di età per evitare che un cucciolo che non ha risposto alle prime vaccinazioni core rimanga vulnerabile fino ai 12 mesi. 

Per i vaccini core, ovvero quelli che proteggono dal cimurro, dall’epatite infettiva canina e dalla parvovirosi canina, dopo il “richiamo” a 26 settimane, la successiva vaccinazione non sarà necessaria almeno per altri 3 anni. 

Per il vaccino per la leptospirosi, e in generale per tutti i vaccini non core, la rivaccinazione è annuale. 

La vaccinazione contro la rabbia

Il vaccino per la rabbia non è obbligatorio in Italia ma è necessario per la movimentazione internazionale. 

La prima vaccinazione deve essere effettuata quando il cucciolo ha compiuto almeno 12 settimane di età ed è stato già precedentemente identificato tramite microchip e successivamente la rivaccinazione si realizza a 1 anno di età. 

La validità della vaccinazione inizia dopo 21 giorni dalla prima somministrazione. In Europa il Regolamento UE n. 576/2013 stabilisce che il periodo di validità dipende da quanto specificato dai singoli vaccini utilizzati che generalmente è di 3 anni.

Le movimentazioni extraeuropee richiedono invece un’attenta valutazione della normativa del paese in cui si realizzerà il viaggio poiché in alcuni paesi l’obbligo normativo è in contrasto con il periodo di immunità che conferisce il vaccino che può essere di 1 o 3 anni. 

Protocollo antiparassitario nei cuccioli e negli adulti

Una corretta profilassi antiparassitaria include il controllo dei parassiti interni ed esterni. 

I parassiti interni possono avere localizzazione intestinale come nel caso dei vermi tondi (ascaridi), vermi a frusta (tricocefali), vermi piatti (tenie), vermi ad uncino (ancilostomi), protozoi, ma esistono anche parassiti con localizzazione non intestinale come la filaria (verme del cuore o sottocutaneo a seconda della specie) e i vermi polmonari.

Il controllo dei parassiti interni nei cuccioli inizia con un trattamento antielmintico somministrato a partire dalle 2 settimane di età. Successivamente il trattamento deve essere ripetuto ogni 15 giorni fino a due settimane dopo lo svezzamento, e a seguire mensilmente fino all’età di sei mesi. 

Per i cani adulti la necessità e frequenza dei trattamenti antielmintici si basa su una valutazione del medico veterinario curante in base al rischio individuale. Secondo le linee guida europee, i cani più a rischio sono quelli che hanno contatti diretti con parchi, aree giochi, altri cani, lumache e chiocciole o animali da preda e questi generalmente devono essere trattati almeno 4 volte l’anno. I cani meno a rischio possono essere trattati 1-2 volte l’anno o eseguire esami delle feci. 

La profilassi per i parassiti esterni, che includono pulci, zecche, pidocchi, zanzare, mosche, flebotomi e acari, si basa su considerazioni che riguardano principalmente lo stile di vita del cane, la stagione dell’anno e la localizzazione geografica. Questi parassiti possono trasmettere patologie potenzialmente mortali come ad esempio la filariosi cardio-polmonare che viene trasmessa dalle zanzare, la leishmaniosi trasmessa dai flebotomi o le malattie trasmesse dalle zecche come ad esempio la babesiosi, l’ehrlichiosi, l’anaplasmosi e la borreliosi. 

Nelle aree endemiche la profilassi per la leishmaniosi si basa sull’utilizzo di antiparassitari repellenti per i flebotomi, mentre per la filariosi sono disponibili trattamenti profilattici finalizzati a eliminare le microfilarie che generalmente vengono somministrati mensilmente per via orale. E’ disponibile nel mercato anche una formulazione a lento rilascio in grado di fornire una protezione di sei mesi. 

Dott.ssa Alessandra Casalena

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